Cos’è il turismo equestre

 Ognuno di noi può dare una risposta a questa domanda. (spediteci altre definizioni di T.E.)

Il turismo equestre è forse l’unica situazione in cui ogni cavaliere si può riconoscere.

Il turismo equestre può essere anzi deve essere praticato da tutti.

Il turismo equestre è una grande avventura.

Il turismo equestre è il piacere di andar piano.

Un giorno di marcia a cavallo corrisponde mediamente a mezz’ora, quaranta minuti di automobile. Meditate cavalieri ... meditate. La velocità toglie spazio alla vita. Le strade i sentieri che percorri in sella diventano le tue strade e i tuoi sentieri. Infatti raccontare un percorso ad un amico diventa come descrivere un angolo di casa, piccoli dettagli, un sasso, un ramo spezzato, un albero, un cippo tracciano la via, e mentre descrivi il tragitto ti sembra di riviverlo. Il turismo equestre non è la parte povera dell’andare a cavallo. Spesso nelle scuderie chi fa trekking è visto in modo inferiore rispetto ad un garista. Ritengo questa visione errata e superficiale. Alzarsi presto, dare da mangiare ai cavalli, prepararli e iniziare il cammino, fermarsi, rifocillare uomini e cavalli e poco dopo ripartire per portare a conclusione la tappa, non è semplice. Fatelo per più giorni in un trekking itinerante (lungo viaggio) e modificherete il vostro modo di pensare e di agire nei confronti dell’ambiente ma soprattutto imparerete a conoscere  il vostro cavallo.